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I secoli correvano veloci, la scrittura meno, perche' affidata
principalmente alla mano certosina di artigiani professionisti, iscritti
all'albo degli scriba o, in alternativa, dei monaci della Epson (setta
religiosa, questa, di antichissime origini: "Epson" starebbe per "figlio
di Ep", uno dei leggendari pronipoti di Abramo...).
Ma agli uomini tutto cio' ancora non bastava. Non era divertente
andare la domenica all'arena a vedere i leoni che scannavano qualche schiavo,
se poi non ne si poteva leggere la cronaca sulla ``Gazzetta dello Sport'' il
giorno dopo, con le pagelle dei vincitori e le budelle dei vinti.
Ci penso' Gutemberg, che introdusse la stampa a caratteri mobili.
Mai cosi' alta, essendo i caratteri mobili, divenne la probabilita' di
errore. Ma ormai una delle piu' grandi innovazioni nella storia del genere
umano era fatta. Infatti, con la stampa a grande tiratura comparve la carta
moneta, che ando' rapidamente a sostituire le pesanti ed ingombranti monete
in metallo prezioso. Questa fu una grande innovazione, appunto, in quanto
gli scippatori erano piu' leggeri e veloci a sgattaiolare via.
I libri si diffusero, dalla Bibbia fino al Kernighan&Ritchie, e la
conoscenza divenne presto a portata di mano ad un costo accessibile a tutti,
o quasi. [...]
-- Andrea `Zuse' Balestrero, "La vera storia delle
dispense di Ingegneria"